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L'anno del pensiero magico; Joan Didion.

  • annatalamini
  • 29 mag 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

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Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita”. La sera del 30 dicembre 2004 Joan Didion rientra a casa con il marito John. Sono stati a trovare la figlia Quintana, ricoverata in terapia intensiva a causa di una grave polmonite. Decidono di cenare a casa; dopo aver acceso il fuoco, mentre Joan mescola l’insalata, il marito muore. L’autrice racconta l’anno del suo lutto, interrogandosi sulle sue reazioni e mettendosi a nudo. Lo stordimento, l’incapacità di buttare via le scarpe di John nella speranza che lui possa tornare, il bisogno di condividere con lui la sua quotidianità, di evitare qualsiasi luogo che possa ricordarle la loro vita insieme. Meccanismi quasi magici che la mente fa per proteggersi dal dolore. L’autocommiserazione, quel piangersi addosso che in certi momenti è necessario al di là del la scorza di donna dura.

Il più famoso dei libri di Joan Didion, che parla intimamente di un dolore universale. Uno dei due libri più belli sul lutto che mi sia mai capitato di leggere. (l’altro è “Un tempo per il dolore” di Tonia Cancrini).



 
 
 

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©2020 anna talamini

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