Oh William!; Elisabeth Strout.
- annatalamini
- 21 giu 2022
- Tempo di lettura: 1 min

Questa volta la scrittrice Lucy Barton parla del suo primo marito, di se stessa e del peso a volte ingombrante della memoria.
Affronta il tema di come negli Stati Uniti sia ancora difficile un passaggio di classe quando si viene dal basso e lo affianca all’impossibilità di andare sicuri nel mondo quando non si è stati amati da bambini.
Elisabeth Strout ha una capacità rara di raccontare le persone e la loro complessità, lo fa con una delicatezza che i suoi personaggi si ha l’impressione di conoscerli da sempre, che facciano parte della nostra vita.
È un libro tanto vitale quanto malinconico (come tutti i suoi) scorrevole e piacevolissimo. Qualche titubanza può esserci forse nell’affrontare i contenuti, che altro non sono che le nostre vite, i nostri pensieri e il nostro sentire. Ciò che spesso impieghiamo tante energie a evitare di vedere, perchè è scomodo e fa paura. A volte la strada delle spiegazioni è tortuosa, forse inutile, si percorre fino alla fine quando ormai è troppo tardi, e questo Oh! è la reazione più sensata e umana.



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